martedì 11 agosto 2009

Fossati e Amnesty Italia


Uniti nell’entourage di OperaFestival

È stato proprio il concerto di Ivano Fossati del 7 agosto presso l’Abbazia di San Galgano a regalare una conclusione degna della stagione culturale trascorsa quest’anno con l’associazione Multipromo.

La platea al completo per l’ennesima volta, ha visto diversi spettatori. Non sono mancati infatti ragazzi, genitori e bambini.

Che Ivano Fossati fosse un’icona della musica italiana è risaputo, e ritrovare la sua musica nelle storie di chi lo ha sempre apprezzato e stimato, sembra logico e conseguenziale. Eppure resta sempre sorprendente vedere sul volto del pubblico la musica, le parole, trasformarsi in emozioni e significati; sentimenti che arrivano dritti al loro cuore e così via, generando espressioni di consenso, applausi sentiti e la serenità e la gioia di quel momento plasmarsi in sorriso.

Il concerto si è aperto con un attacco in pieno rock da rizzare i capelli: “La crisi”, “La guerra dell’acqua”, “ Il rimedio” (singolo tratto dall’ultimo album “musica moderna” attualmente trasmesso in radio); tre le canzoni che hanno preceduto il discorso di Fossati sulla sensibilizzazione ai diritti umani.

-C’è un filo logico dietro a questa scaletta, un giro di concetti che affiancano la campagna dell’Amnesty Italia “ IO PRETENDO DIGNITÀ”-. A fronte di questa campagna infatti, sia il cantautore e la sua band, che Multipromo, hanno sostenuto a loro modo tale rivendicazione. In nome di un livello minimo di dignità.

SCALETTA:


1. La crisi

2. La guerra dell’acqua

3. Il rimedio

4. Amore trasparente

5. Il bacio sulla bocca

6. Miss America

7. L’arcangelo

8. Last Minute

9. Una notte in italia

10. Discanto

11. L’uomo con i capelli da ragazzo

12. L’amore fa

13. Ho sognato una strada

14. La musica che gira intorno

15. Italiani d’Argentina

16. Buon tempo

17. I treni a vapore

18. La costruzione di un’amore

19. Terra dove andare

20. Di tanto amare

21. C’è tempo

22. Mio fratello che guarda il mondo

23. Naviganti


Malia Zheng

Foto di Sara Giosa

lunedì 10 agosto 2009

…e alla fine: OPERAFESTIVAL!

Un breve excursus del festival 2009


Eccitazione, ansia, frenesia, erano questi gli stati d’animo della grande macchina “Multipromo-OperaFestival 2009” che da mesi, stava lavorando per far sì che la prima mondiale di “Aida” fosse una rappresentazione indimenticabile. Così il 15 giugno nell’insormontabile palco del giardino di Boboli, la messa in scena dell’opera lirica più famosa del mondo, ha ripagato, ottenendo un enorme successo, tutti coloro che con fatica si erano impegnati per concretizzare l’impresa.
Una data importante, che ha segnato anche l’inizio del percorso di questo festival che da cinque anni anima l’estate fiorentina. Percorso, che è terminato con l’ultimo appuntamento del 7 agosto, che ha visto il cantautore Ivano Fossati, calcare il palco dell’abbazia di San Galgano.
La programmazione di quest’anno è risultata una vera e propria “miscela esplosiva” ed ha garantito meritati successi. L’importanza e l’imponenza di un’opera lirica come l’ Aida, che è stata riprodotta in altre tre date oltre alla prima, si è alternata a concerti di musica leggera che hanno portato artisti come Baglioni e Ranieri ad esibirsi sul palco. Inoltre il “Flauto Magico”, il “Barbiere di Siviglia”, Ornella Vanoni, Jane Birkin, hanno ottenuto tutti quanti un grande consenso dal proprio pubblico. A completare questo intrecciarsi tra lirica e musica leggera, le fantastiche rappresentazioni di danza, che hanno visto come protagonisti, l’etoile della scala Roberto Bolle con il suo spettacolo “Bolle & Friends”, e “Anbeta e José in compagnia” i noti ballerini del programma televisivo italiano più guardato degli ultimi anni. Ed ora, anche se le luci del Giardino di Boboli sono spente, ed i macchinisti hanno già iniziato a smontare il palco, non possiamo far altro che voltarci indietro e considerare questo festival, uno dei più suggestivi della Toscana per la varietà che offre al pubblico e per l’apporto artistico –culturale che riesce a donare.
Peculiarità indiscussa di questo anno è stata la capacità di attirare una folla di pubblico eterogenea.
Già nell’osservare la platea del primo spettacolo, rimanevamo piacevolmente sorpresi dalla presenza di numerosi giovani che per passione o per curiosità assistevano attoniti all’opera lirica.
Andando avanti con gli appuntamenti, questa caratteristica si è rafforzata sempre di più. Al concerto di Claudio Baglioni ad esempio il target medio, di donne sui 40-50 anni era circondato da ragazzine, spesso le stesse figlie, che spensieratamente condividevano l’amore per la musica e per il grande cantante insieme alle madri. Per non parlare della diversità di pubblico che si è presentata agli spettacoli di danza più attesi del festival. Grandi intenditori, di vecchio o nuovo stampo, si alternavano a frotte di adolescenti, famiglie e bambini che insieme ammiravano l’arte dell’espressività corporea:la danza. E per un pubblico un po’ più specializzato, non sono mancati i grandi concerti di musica classica come la “Messa da Requiem” o il “Bolero” e i “Carmina Burana” che hanno attirato un folla foltissima anche di stranieri.
Una grande soddisfazione quella di “OperaFestival 2009”, dovuta sicuramente alle scelte operate nella programmazione, alla qualità degli spettacoli che è cresciuta molto nel corso degli anni, ed anche alla combinazione di rappresentazioni artistiche in palchi en plain air come Boboli, San Galgano e Montevarchi. Sistemare palcoscenici ed impianti, capaci di ospitare spettacoli di questa portata, comporta un lavoro faticosissimo che comincia mesi prima dell’inizio del festival e finisce molto dopo. Ma se l’impegno di tutti i coinvolti porta al successo di questi anni, allora dobbiamo solo credere nella forza di questo evento e continuare a seguirlo da vicino.
Quest’anno infatti l’affascinante cornice del Prato delle Colonne, ha ispirato una nuova collaborazione tra OperaFestival e la libreria Edison: l’ “Hard Book Café”. Questo caffè letterario, che ha accompagnato tutto il festival, ha dato la possibilità ad artisti come Pelù, alla stessa Birkin ma anche personaggi come Luxuria o scrittori nascenti come Simona Baldanzi, di presentare i propri libri. Un motivo in più che ha permesso di rendere ancora più interessante il percorso di “OperaFestival 2009”, che anche se per quest’ anno ci ha salutato, continua a tenere i motori accesi per garantire un’ annata ancora più scoppiettante.

Letizia Vallini

mercoledì 5 agosto 2009

Ultimo appuntamento di OperaFestival 2009: Ivano Fossati a San Galgano


A chiudere l’edizione 2009 di OperaFestival sarà Ivano Fossati che, il 7 Agosto all’Abbazia di San Galgano, presenterà al pubblico il suo nuovo album e riproporrà i suoi successi immortali. Un’icona della musica leggera italiana spegne i riflettori di OperaFestival che ha raccolto tanti e significativi successi. La stagione 2009 è partita con la marcia giusta, la prima mondiale di Aida è stata infatti, una rivelazione che è piaciuta e ha stupito il pubblico. A seguire, due mesi densi di musica leggera, lirica e danza incorniciati dal Giardino di Boboli e l’Abbazia di San Galgano hanno attratto turisti, appassionati e spettatori occasionali.
A dare appuntamento al prossimo anno sarà quindi il cantante genovese che, dopo più di venti dischi e trenta anni di carriera, presenta il suo nuovo album “Musica Moderna”. A tre anni dall’ultimo lavoro, Fossati incide per la prima volta per la Capitol-Emi: undici brani realizzati con la collaborazione di tanti musicisti come Riccardo Tesi all’organetto diatonico, Marco Deidda e l’Orchestra da Camera della Campania. L’album si apre con il primo singolo “Il Rimedio”, per esplorare poi diversi temi come quello dell’amore come D’amore non parliamo più” o la stessa “Musica moderna” che regala il titolo a tutto il lavoro. Fossati si occupa anche di un problema fondamentale della società contemporanea purtroppo spesso ignorato dai media: la scarsità e l'iniqua distribuzione dell’acqua. Con un rithm& blues potente e a tratti anche ironico, il cantante si rivolge ai grandi gruppi di potere che detengono il bene primario. L’album si chiude con “L’amore trasparente”, colonna sonora del film Caos Calmo, con la regia di Antonello Grimaldi, premiato con il David di Donatello e con il Nastro d’argento 2008. Il cantante continua dopo tanti anni di carriera a sperimentare e crescere attraverso il confronto con altri artisti. L’8 Maggio, infatti, è uscito il secondo singolo del disco “Last Minute” reinterpretato da sei musicisti.
Una serata all’insegna della musica aperta a contaminazioni, per conoscere la vita artistica di un grande cantante italiano e darsi appuntamento a OperaFestival 2010 godendo della magica atmosfera di San Galgano.

Annalisa Ausilio

sabato 1 agosto 2009

Boboli in tilt per Bolle


L’etoile della scala fa impazzire i fans.

Due date che resteranno nella storia, quelle del 29 e del 30 luglio 2009. Per due giorni infatti, il Giardino di Boboli ha accolto una platea di più di 3000 persone per ciascuna sera.
Appassionati, curiosi, intenditori, grandi, piccoli e adolescenti provenienti da tutte le parti di Italia e di Europa.Un pubblico davvero eterogeneo quello che intrepido ha aspettato l’inizio dello spettacolo di danza più atteso della stagione OperaFestival. Il “Bolle & Friends”, questo è il titolo dello spettacolo in tournée dal 2008, ha lasciato tutti a bocca aperta. Roberto Bolle ,uno dei ballerini italiani più importanti nel panorama mondiale, è riuscito ad estasiare il suo pubblico fin dal primo passo sul palco. Traboccante di tecnica e dotato di una sensibilità unica, il ballerino non è stato però il solo protagonista della serata. Insieme a lui, hanno contribuito a rendere l’appuntamento un ricordo unico, ballerini di fama mondiale e internazionale provenienti da teatri importanti come la stessa “Scala” e da scuole di rilievo come la “Zurcher ballett – Zurigo” e la “Staatsballet – Berlin”.
La scaletta, ha creato uno spettacolo scorrevole alternando i grandi classici come “ La morte del cigno” , ad affascinantissimi pezzi interpretati alla perfezione da questi grandi artisti.
Molto apprezzati dal pubblico i pezzi a due, interpretati da soli maschi, che unendo la tecnica e la fisicità al sentimento hanno donato emozioni incredibili facendo anche commuovere.
Applauditissimo durante il primo tempo, il passo a due che ha visto contorcersi in maniera eccellente la ballerina a cui non sembrava dar noia avere ai piedi le punte di gesso.
E poi ancora l’arte e la classe di Bolle che si è regalato al pubblico anche con un pezzo ironico che ha fatto sorridere la platea.

Un vero e proprio sogno, quello a cui hanno assistito i presenti che increduli hanno seguito con il fiato sospeso l’intera rappresentazione. Durante la prima sera Roberto mentre si inchinava dopo un fantastico balletto a tre, ha ricevuto dalla platea una rosa rossa, segno di riconoscenza e ammirazione.

Così OperaFestival 2009 si avvia verso la conclusione, in programmazione a San Galgano un’altra replica del “Barbiere di Siviglia” prevista per il primo agosto e successivamente il concerto di “Ivano Fossati” che si terrà sempre nell’affascinante campagna senese il 7 agosto.
Un festival ricco, che ha lasciato con il fiato sospeso fino all’ultimo fornendo al proprio pubblico, spettacoli di altissima qualità messi in scena nei luoghi più suggestivi della Toscana.

Letizia Vallini

OperaFestival e i suoi ospiti di talento


Neanche questa volta delude

L’impegno nel lavoro dietro le quinte si accompagna a gioia e divertimento che, la passione per la danza, trasporta sopra al palco. Così sembra trasparire dalle prove che precedono lo spettacolo del 28 luglio a San Galgano.

Ad attendere dietro ai cancelli, molte le bambine sognatrici, accompagnate dai genitori con largo anticipo. Dal fondo della platea intanto, l’occhio scrupoloso dell’insegnate, coreografa e direttrice artistica, Alessandra Celentano. Nota per la sua cattedra nel talent show “Amici”.

Sotto le luci spente dei riflettori invece, si mostra con una curiosa vivacità, malizia e giocosità Anbeta, un profilo che si contrappone all’immagine di fronte ad una sua performace tra eleganza e incanto.

Si dice che una coreografia ben riuscita esiste solo quando si ha un partner capace di accompagnare la ballerina. In questo senso, Josè Perez e Anbeta Toromini, formano una solida coppia che non ha mancato di stupire gli spettatori.

Quattordici le coreografie che si sono scalate lungo il programma, come in un unico vortice di armonia e bellezza. L’arte di una danza che si nasconde nei passi, la storia che accompagna e motiva i gesti; la musica che corona l’eccezione.

Che il duo Anbeta Josè fosse straordinario è ormai noto al pubblico italiano. Le rivelazioni sono state invece, i ballerini che li hanno accompagnati.

Un’altra coppia infatti è riuscita a catturare gli occhi di tutti con il loro feeling. Provenienti dall’ Hamburg Ballet, Amilcar Moret Gonzalez e Florencia Chinellato hanno regalato performace enigmatici, di metafore e allusioni, di storie e situazioni.

Le coreografie firmate da Petipa, Messerer, Balanchine, Neumeier, Forsythe, Duato, Kylian, MacMillan, nonché della stessa Celentano infatti, sono le stesse che hanno permesso ai ballerini di mostrare il loro talento e non solo.

L’ingrediente carismatico di Stefania Figliossi percepito nel suo assolo, ne è l’esempio straordinario. La ballerina infatti, non ha smesso di accendere l’entusiasmo del pubblico. Dal suo ingresso ad effetto sulle punte, le immagini che ha regalato di lei, sono state le espressioni non solo del volto ma anche del corpo. Un corpo flessibile, leggero e al tempo stesso grintoso ed energico, che ha richiamato a sé applausi dal pubblico di San Galgano al suo completo.

Le mani scoppiettanti che non hanno smesso di battere a fine serata, tra inchini sorrisi e luci che andavano a spegnersi, hanno dimostrato come Multipromo e le sue collaborazioni non deludono.

Neanche questa volta.


Malia Zheng

Foto di Sara Giosa

mercoledì 29 luglio 2009

Jane Birkin a Boboli per presentare il suo libro e regalare musica.


Foto di Sara Giosa

Il quarto e ultimo appuntamento dell’ ”Hard Book Cafè”, il salotto letterario allestito nel cuore di Boboli, vanta la presenza di un ospite d’eccezione: l’attrice, cantante e scrittrice Jane Birkin, sessantadue anni e tanta voglia di esprimersi e sperimentare. Una vita dedicata all’arte in tutte le sue forme: gli esordi del cinema, il successo mondiale con la musica, l’esperienza teatrale che sconfina nella letteratura. Il 27 Luglio la Birkin è a Boboli per presentare il suo libro ”Oh scusa dormivi” (Barbès Editore) ed esibirsi sul palco del Giardino fiorentino.
Un testo che nasce come piecè teatrale, da poco tradotto in italiano, un dialogo notturno fra una coppia di vecchi amanti rivelato dalla semplice serenità dell’artista. Jane racconta, riconoscendosi pienamente nelle emozioni e nelle esperienze vissute dal personaggio femminile del libro, la violenza e la rabbia che scuotono il rapporto, l’attaccamento reciproco, l’abitudine e la paura per la solitudine. Ma l’artista decide di ripercorrere la sua vita non solo con la letteratura ma anche attraverso la musica. “Oh scusa dormivi” è, infatti, strettamente collegato all’ ultimo album “Enfants d’hiver” in cui per la prima diventa paroliere dei suoi brani. L’album è un ricordo della sua infanzia, quando trascorreva le vacanze sul freddo mare inglese con la sua famiglia. Rivive, quindi, attraverso note semplici e dirette, eseguite con impeccabile precisione dalla sua giovane band, quei momenti fatti di giochi e innocenza. Con la sua voce leggera e soffice Jane emoziona e diverte la platea di Boboli spiegando la storia che accompagna le sue canzoni saltando dal francese all’inglese e arrampicandosi su un italiano stentato. Commovente l’esecuzione di “Yesterday Yes a Day” quando Jane, reggendo un ombrellino di luci, scende dal palco e passeggia nella platea, guarda negli occhi il suo pubblico e dedica loro ogni parola. Molto duro e diretto l’unico brano di “Enfant d’hiver” cantato in inglese che prende il nome dell’oppositrice birmana “Aung San Sun Kyi” da anni sostenuta dall’artista nella sua battaglia democratica. Il brano espone con freddezza la drammatica situazione birmana soffocata da una dittatura militare che uccide oppositori e artisti. Jane cerca di muovere le corde della sensibilità e promuovere l’azione e l’impegno, è convinta che anche un piccolo contributo di ognuno possa sovvertire lo stato di cose attuale. All’ingresso del Giardino Amnesty International, una delle associazioni umanitarie più importanti, raccoglie firme per aiutare gli oppositori che combattono contro l’oppressione delle dittature
L’esibizione della Birkin lascia estasiati dalla freschezza della sua voce e sorpresi dalla sua grinta ma getta anche il seme della speranza nel cambiamento. Lei stessa ha affermato sicura, durante la presentazione del libro, che il potere è nelle mani delle masse, che la storia insegna che con la disobbedienza e l’impegno collettivo si possono anche cambiare le leggi. Per questo invita ognuno a sentirsi una goccia piccola ma non insignificante che può deviare il corso degli avvenimenti.

Annalisa Ausilio

domenica 26 luglio 2009

Jane Birkin in concerto a Firenze.


Unica data italiana il 27 Luglio al Giardino di Boboli, Prato delle Colonne.



Dopo quattro mesi di tour mondiale dove è stata protagonista sui palchi francesi, inglesi, tedeschi, turchi e russi finalmente la sua voce inconfondibile si racconterà anche al pubblico italiano. A distanza di quattro anni dall'ultimo album, “Fictions”, l'artista per la prima volta diventa la penna dei suoi testi. Dodici brani intimi e passionali ripercorrono emozioni ed esperienze che hanno segnato e cambiato il suo essere. La Birkin rivive la sua infanzia, la copertina di “Enfants d'hiver”, la ritrae, infatti, all'età di dodici anni sulla spiaggia dove trascorreva le estati con i suoi genitori. Un album introspettivo attraverso il quale apre le scatole della sua memoria svelando amori, amicizie ed errori. Il tutto con un sound spoglio ed essenziale, asciugato dalle vecchie contaminazioni contemporanee con un ritorno al passato della canzone francese. Non manca nella sua intima analisi il riferimento all'impegno politico: “Aung San Sun Kyi” è il titolo del brano dedicato all'oppositrice birmana vittima del regime militare. Ma non appoggia solamente la causa birmana, l'attivismo contro violenze e soprusi riveste da sempre un ruolo fondamentale nella sua intensa vita artistica.
La Birkin esordisce sul palcoscenico a soli 17 anni come interprete di musical per poi scoprirsi attrice cinematografica e cantante. La partecipazione al film “Blow-Up” di Antonioni fa di lei una leggenda grazie alla scena in cui compare a seno nudo. Solo dopo tre anni segna in modo indelebile anche il contesto musicale post '68 con il brano “Je t’aime... moi non plus” scritto e musicato dal suo grande amore Serge Gainsbourg. Con la carica di erotismo estranea a quegli anni, la canzone che scatena scalpore e indignazione fa della Birkin uno dei personaggi più chiacchierati del momento. Dopo una moltitudine di pellicole cinematografiche e una vastissima collezione di cd e concerti l'artista attraversa un periodo buio.
Il 1991, infatti, è un anno particolarmente drammatico: a distanza di pochi giorni muoiono il padre e il suo ex compagno Gainsbourg. Lei è distrutta al punto di voler definitivamente abbandonare la musica. Ma un anno dopo Jane ritorna sul palco con uno spettacolo teatrale di cui è autrice che diventerà un film Tv e un libro tradotto in italiano solo nel Maggio 2008 dal titolo “Oh scusa dormivi”(Barbès Editore). Un testo che scava nella profondità di una relazione fra due vecchi amanti attraverso un dialogo sincero e chiarificatore in una notte insonne. L'impronta teatrale colora di humor e drammaticità il tono delle battute fra un uomo e una donna che cercano di accorciare le distanze di un amore banalizzato nella monotonia quotidiana. Sarà la stessa autrice a presentare “Oh scusa dormivi” durante il quarto appuntamento del Caffè Letterario, iniziativa nata dalla collaborazione fra l'associazione culturale Multipromo/OperaFestival e la libreria Edison, che si terrà lunedì 27 luglio alle ore 19 presso il Giardino di Boboli. Un incontro che permetterà di approfondire la conoscenza dell'artista poche ore prima l'inizio del suo concerto.
Un' occasione unica promossa da OperaFestival che grazie alla sua variegata programmazione offre ad un'icona del panorama artistico e intellettuale europeo un palco affascinante come quello del Giardino di Boboli.

Annalisa Ausilio
Letizia Vallini

sabato 25 luglio 2009

Aspettando Roberto Bolle

Due serate di grande danza firmate da OperaFestival.


Iniziato nel 2008, il tour del Gala “Roberto Bolle & Friends” fa finalmente doppia tappa nell'incantevole Giardino dei Boboli: il 29 e 30 luglio alle ore 21:15 gli appassionati della danza vedranno esibirsi sul palcoscenico di OperaFestival il grande Roberto Bolle insieme ai migliori ballerini della scena internazionale, sulle suggestive note dei più celebri brani del repertorio otto-novecentesco.

Scoperto dal ballerino russo Rudolf Nureyev, Roberto Bolle vanta una brillante e intensa carriera: danza sui palchi più prestigiosi del mondo con le più note compagnie di balletto, interpreta ruoli di spicco per i grandi coreografi di balletti narrativi e annovera tra il suo pubblico importanti personalità internazionali. Nel 2003 gli viene riconosciuto il titolo di étoile del Teatro La Scala di Milano ed è il primo ballerino italiano a danzare al Metropolitan di New york e ad entrare ufficialmente nella stagione del Metropolitan House Opera.

Il suo successo è dato, oltre naturalmente dal grande talento, anche dalla sua costante presenza sulla scena mediatica poiché, come spiega lo stesso Bolle in alcune interviste, ritiene fondamentale che i ballerini escano dai teatri per parlare di arte di qualità ad un vasto pubblico e questo può avvenire solo usando tutti i mezzi di comunicazione possibili, compresa la televisione.

Dal '99 è “Ambasciatore di buona volontà” per l’UNICEF grazie alla suo impegno nelle cause umanitarie di cui si è fatto spesso promotore. Bolle, sempre in un intervista, spiega quanto sia importante essere partecipi e aperti a quello che succede nel mondo, solo così si diventa protagonisti del nostro tempo.

E Roberto Bolle al momento è sicuramente uno dei protagonisti più acclamati del mondo della danza e lo sarà ancora per ben due volte sul palco di OperaFestival.


Sara Giosa

A San Galgano con Ornella Vanoni


50 anni...d'amore per la musica.

Il 24 luglio Ornella Vanoni, una delle interpreti più note della musica italiana, ha celebrato i suoi 50 anni di carriera sul meraviglioso palco allestito all'interno dell'Abbazia di San Galgano. Un importante appuntamento di musica leggera del ricco cartellone di OperaFestival - Multipromo che si va ad aggiungere alle tappe del "Più di me tour 2009" che sta girando la penisola.

Eccentrica e autoironica come sempre, Ornella Vanoni, attraverso la sua inconfondibile voce, ha condotto il pubblico in un viaggio appassionato tra passato e presente, tra successi di ieri e di oggi, alternando ritmi travolgenti della Bossa Nova alle note delicate e nostalgiche dei grandi successi che hanno fatto la storia della canzone italiana.

C'è una complicità unica tra Ornella Vanoni e i musicisti che l'accompagnano sul palco, tutti noti professionisti, tra i quali spicca il grande pianista/fisarmonicista Paolo Iannacci, figlio dell'amico Enzo. E a rendere ancora più magica e suggestiva l'atmosfera contribuiscono i giochi di luce che modellano la cripta dell'Abbazia.

Elemento fondamentale per la Vanoni è la partecipazione del pubblico che dopo un breve attimo di esitazione si lascia travolgere, ride alle battute graffianti e provocatorie, si emoziona. Non è un semplice concerto, è uno spettacolo imprevedibile in cui va in scena la vita di una grande interprete, fatta di successi, di collaborazioni con artisti internazionali e di grandi amori.

Ed è proprio l'amore ad essere celebrato, protagonista indiscusso delle sue canzoni e sentimento che anima le sue interpretazioni. Amore per la musica, amore per la vita.

'Ah! L'amore l'amore, quante cose fa fare l'amore!'


Sara Giosa

Foto di Sara Giosa


“Anbeta e Josè in compagnia”

La coppia Tv arriva a Chiusdino (SI) con uno show mozzafiato.


Proprio così, la ballerina più conosciuta della Tv danzerà sul palco dell’abbazia di San Galgano, accompagnata dall’inseparabile José Perez, con il quale condivide da anni l’esperienza televisiva di “Amici”. L’idea di un tour teatrale è di Alessandra Celentano, la nota insegnante di danza classica, del talent show più amato dai giovani e non solo.
“ Anbeta e José in compagnia” è il titolo dello spettacolo che ha debuttato lo scorso 25 luglio al Festival di mezza estate di Cremona e che verrà riproposto per tutta la stagione con varie tappe. Quella di Siena è attesa per martedì 28 luglio alle ore 21:00.
Lo spettacolo prevede un repertorio classico e moderno alternato con alcune coreografie create appositamente per lo show. La direzione artistica è affidata alla stessa Celentano, che insieme ad altri nomi di fama mondiale come Petipa, Messerer, Neumeier ha preparato una scaletta da perdere il fiato. Ma i veri protagonisti restano loro: Anbeta e José.
Lei, la “Dea della danza”, come l’hanno definita le fans più affezionate, nasce a Tirana nel 1979. Si dedica al ballo con un po’ di scetticismo, fino a farlo diventare la sua più grande passione. Attraversa un momento di sconforto quando viene scartata dal corpo di ballo della Scala, ma la sua passione e la sua determinazione fanno si che si affermi con eleganza e raffinatezza come una piccola star nel programma Tv che l’ha consacrata. In molte interviste spiega che sia il teatro che la televisione sono esperienze magiche, ma non nega di esser contenta di ritornare, con questo spettacolo, dal luogo che l’ha vista nascere e crescere come artista: il palco di un teatro.
Protagonista della serata insieme a lei, sarà José Perez. Il ballerino cubano, che ha lasciato tutti a bocca aperta per la sua bravura, nasce nel 1976 all’Havana. Dopo aver vinto un sacco di premi ed aver accumulato molte esperienze lavorative, arriva in Italia ed inizia la collaborazione con la Tv.
I due danzatori però non calcheranno il palco da soli. Ad allietare il pubblico tra salti e pirouettes, ci saranno anche dei ballerini provenienti da scuole importanti come ad esempio la Boston Ballet .
Un appuntamento da non perdere quello di martedì, che permetterà di godere di uno spettacolo unico e irripetibile, sia per gli intenditori di danza sia per gli amanti della bellezza dell’arte anche sotto questa magnifica forma che è l’espressione corporea.
San Galgano farà da scenario a queste fantastiche movenze che lasceranno emozioni forti a tutti gli spettatori. In un contesto, che certamente contribuirà a garantire l’ennesimo successo di Operafestival.

Letizia Vallini

venerdì 24 luglio 2009

Gran finale per “Aida”di Mitoraj che da Boboli stupisce ed emoziona.


Foto di Sara Giosa

Applausi, soddisfazione e commozione accompagnano la quarta e l’ultima replica di “Aida”, la produzione esclusiva di OperaFestival 2009. La novità di costumi e scenografie realizzati dal grande maestro polacco Igor Mitoraj hanno spogliato l’opera dei famosi richiami egizi esaltandone l’essenza attraverso l’allegoria delle sculture. L’inedita chiave di rappresentazione e il Giardino di Boboli, capace di regalare una cornice magica all’opera, hanno attirato un pubblico numeroso. Le quattro repliche, infatti, hanno sempre registrato il tutto esaurito. Una composita platea dove appassionati di lirica e nomi noti del mondo culturale e politico hanno condiviso la partecipazione ad uno spettacolo unico con molti giovanissimi e turisti. Questo anche grazie al calendario di OperaFestival capace di offrire il palco di Boboli e quello della mistica Abbazia di San Galgano anche ad esponenti di musica leggera e ballerini. La quinta edizione di OperaFestival è la chiara espressione dell’incremento qualitativo e quantitativo che la manifestazione culturale ha maturato negli anni. La macchina organizzativa di OperaFestival si ingrandisce contando più di trecento persone che concorrono alla messa in scena degli spettacoli. Visibile anche la crescita artistica degli interpreti. Il cast di “Aida” non lascia spazio a dubbi: l’eccezionalità del basso Stefano Rinaldi Miliani (il Re) del mezzosoprano Serena Pasqualini e del tenore Ignacio Encias (Radames) hanno regalato una memorabile esecuzione canora. Applauditissima e acclamata dal pubblico il soprano di fama mondiale Dimitra Theodossiou (Aida) che ritorna volentieri sul palco di Boboli dopo che Emanuela Giudice, il soprano che avrebbe dovuto interpretare il ruolo di protagonista nell’ultima replica, rinuncia per un improvvisa indisposizione. “Aida” di OperaFestival è caratterizzata da sinergia, con scenografie che riescono allo stesso tempo ad esaltare le esecuzioni dei cantanti e lasciare spazio alle numerose scene corali. Grazie all’abilità del giovane regista Andrea Cigni tutto sul palco di Boboli si fonde in armonia, con sobrio equilibrio si condensano in uno spazio limitato figuranti, il coro di OperaFestival e le grandi scultore di Mitoraj.
Il prologo dell’ultima messa in scena dell’opera verdiana è dedicato al popolo iraniano e alla sua battaglia continua ed estenuante per la democrazia. Prima dello spettacolo,infatti, dal palco di OperaFestival la voce dell’associazione degli studenti iraniani si fa portatrice della lotta di un popolo sofferente che chiede libere elezioni con osservatori internazionali in sostituzione delle ultime che hanno decretato la rielezione di Ahmadnejad. Gli studenti cercano l’appoggio degli stati democratici e incitano la pressione che la comunità internazionale può esercitare sul contesto politico iraniano. Viene calato sul palco di Boboli un enorme drappo verde, colore simbolico della lotta di un popolo oppresso. Dopo questo discorso incisivo che stimola partecipazione, le note del grande compositore di Busseto introducono lo spettacolo che l’espressività degli interpreti e la passione di tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione hanno reso indimenticabile.

Annalisa Ausilio

giovedì 23 luglio 2009

Aspettanto “Il Flauto Magico”


Ultima serata per l’estate 2009

Si chiudono i tre appuntamenti programmati da OperaFestival nell’ultima rappresentazione de “Il Flauto Magico” che avverrà la sera del 25 luglio 2009.

Con una doppia serata alle spalle, “Il Flauto magico” di Mozart è stato più che brillantemente interpretato, lasciando con gioia e soddisfazione, operatori e, certamente non meno importante, il pubblico. L’opera per chi non avesse ancora avuto il piacere di assisterla, presenterà in due atti la storia del Principe Tamino e dell’amore che nascerà per Pamina, la figlia della Regina della Notte. Un amore che come in tutte le avventure romantiche vivrà scontri ed ostacoli, ma che con coraggio il protagonista, armato di un flauto magico ed un fidato compagno, Papageno, affronterà il nemico Sarastro e riuscirà a ritrovare la sua amata.

Con le direzioni, d’orchestra per Gianluca Marcianò; del coro per Maurizio Preziosi e del coro di voci bianche per Viviana Apicella, possiamo chiudere con ottime previsioni questa seconda edizione estiva. Quest’anno infatti, assieme al regista Aldo Tarabella, OperaFestival ha regalato due serate mozartiane sold-out nell’Abbazia di San Galgano ricoprendo in entrambe gli 800 posti disposti per il pubblico.

Ad interpretare le vicende de “Il flauto magico”, sarà ancora una volta il Cast di Multipromo, con:

Abramo Rosalen, Sarastro

Luca Canonici, Tamino

Natalia Lemercier, Regina della notte

Scilla Cristiano, Pamina

Francesco Facini, Papageno


Malia Zheng

Foto di Sara Giosa